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Purtroppo, per evidenti ragioni politiche, sui giornali e media italiani non si è dato alcun risalto ad un gravissimo incidente occorso nei giorni scorsi tra una nave da crociera ed una fregata venezuelana che ha portato all’ affondamento di quest’ ultima Sul fatto ho poco da aggiungere, in rete sono molti i siti, anche eri e professionali che ne dibattono, ne cito solo uno per la completezza del tracciato: https://blog.halifaxshippingnews.ca/2020/03/update-on-rcgs-resolute-it-has-now-sunk-a-naval-vessel.html, forse uno dei meno anti-venezuelani in rete. Un caso che farà scuola nel diritto navale perché si innesta sul tema del libero transito non offensivo in acque territoriali (dove l’ interpretazione venezuelana è unilaterale), sulla dichiarazione di avaria da parte di unità mercantile alla deriva, sul soccorso a naufraghi non a rischio, e non ultimo le conseguenze per un’ unità mercantile per entrare in porti soggetti ad embargo.... Il tema che vorrei sottolineare, al di la dei fatti, della cinematica della collisione e delle responsabilità che di primo acchito sarebbe facile attribuire, basta leggere il rapporto, il lato e la convergenza della rotta dell’ unità venezuelana, 135° relativi, è l’ affondamento dell’ unità venezuelana, costruita da Navantia e recente (parte di una fornitura non ancora completata). Un’ affondamento forse imputabile alla leggerezza ed impreparazione dell’equipaggio lanciato all’ abbordaggio, al fatto che forse non abbiano seguito tutte le procedure tipiche delle manovre rischiose (assetto Zulu con tutta la portelleria chiusa, predisposizione delle squadre di sicurezza e loro immediata reazione) ma non giustificabile dal punto di vista tecnico costruttivo. Un’ unità militare deve poter mantenere la galleggiabilità con due compartimenti stagni contigui allagati, oltre ad avere come tutte le navi particolari accorgimenti e robustezza in merito alla paratia prodiera anticollisione. La collisione è avvenuta prua con prua, con la nave da crociera con prora a bulbo rinforzata per la navigazione tra i ghiacci (e dalle prime foto in porto a Curazao non risulta molto danneggiata): probabilmente nell’ incrocio e nel tentativo di ostacolare il movimento e deviare la rotta (addirittura a spinta) della nave da crociera l’ unità venezolana non ha calcolato la prominenza del bulbo e delle reciproche forme di prora. Certo che stranamente la collisione ha provocato l’affondamento della unità venezuelana (moderna piccola fregata o grande corvetta) e che non si sono avute vittime o danni all’ equipaggio, che sembra essersi messo in salvo con i mezzi di bordo. E’ il secondo grave incidente che in pochi anni ha coinvolto unità di costruite da Navantia (il precedente la HNoMS Helge Ingstad), in ambedue i casi con perdita totale per collasso delle strutture... per pensare male ai fini di tutelarsi non sarà che l’ inusuale economicità delle costruzioni Navantia, uno dei cardini dei successi di esportazione, non abbia anche i suoi cardini nelle caratteristiche strutturali ? Altro tema di dibattito, meno aperto ...