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Album fotografico delle navi partecipanti all'inaugurazione del canale Kaiser Wilhelm I - 19 giugno 1895.


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Segnalo la pubblicazione dell'album fotogtafico indicato in  oggetto, pubblicato dalla Universitalia, opera di Aldo Antonicelli, Alberto Manodori Sagredo e Paolo Pagnottella. La pubblicazione è dedicata allo scomparso Maurizio Brescia, che la collaborato con gli autori per circa metà dell'opera, prima di essere vinto dalla malattia.

L'album si compone di oltre un cemtinaio di belle foto, virate . come era dui moda all'epoca- in marrine, con a fronte una pagima divisa in tre sezioni: notizie di carattere generale silla nave fotografata, caratteristiche geometriche, spiegazione del nome. Unica eccezione, l'incrociatore corazzato Dupuy dde Lome, per il quale la pagina a fronte è stranamente bianca. 

Ciliegina sulla torta, la riproduzione del piano di ancoraggio delle navi presenti.

Il costo dell'album è di 15,00 euro, che mi sembra assai ragionevole. 

A mio avviso si tratta di un piacevolissimo album, ben documentato, splendidamente illustrato, album che mi permetto di consigliare vivamente a chi  sia interessato a navi e vicende storiche di epoche oramai lontane.

L. Grazioli.

Canale diKiel.jpg

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Oggi è arrivato anche a me, ordinato direttamente dalla casa editrice.

Il libro sembra molto bello, ne scriverò in seguito, ma quel che ha attirato la mia attenzione è stato l'incredibile pacchetto dentro cui è stato spedito.

Come potete vedere dalla foto allegata, la parte anteriore è completamente coperta da francobolli!

Avevo già ricevuto pacchetti o lettere in cui il mittente aveva pagato l'invio con gran numero di francobolli, ma in questo caso non è così.

Si tratta di francobolli commemorativi quasi tutti italiani e qualcuno di San Marino che risalgono al 1971-72 ovviamente con valori in Lire e fuori corso.

Ho pensato che chi ha spedito abbia voluto liberarsi di una vecchia collezione senza valore, sobbarcandosi la fatica non indifferente di incollare i francobolli sul pacchetto, ma poi ho scoperto che sono stati tutti annullati con un timbro (purtroppo illeggibile), come se fossero validi. 

Forse l'impiegato delle poste che ha maneggiato il pacchetto non sapeva cosa pensare è nel dubbio ha timbrato tutto, oppure ha deciso di stare allo scherzo.

francobolli.jpg

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Come anticipato è un buon libro a un prezzo più che accettabile, considerato la qualità delle fotografie, della carta e della stampa.

Interessanti le presentazioni fatte dai tre autori.

Però con poco di più si sarebbe potuto fare un lavoro ancora migliore.

A pag. 9 c’è un evidente svarione: si scrive che il Canale di Kiel è lungo 519 km, mentre in realtà è lungo 96 km; 519 km è la lunghezza del periplo della Danimarca evitato percorrendo il canale.

A pag. 18 si scrive che il panfilo Reale Savoia “prestò servizio in questa veste sino a quando venne sostituito nel 1923 da una omonima unità ancora più grande”. In realtà la sostituzione non fu diretta, il primo Savoia fu radiata nel 1902, come correttamente scritto nelle caratteristiche. Errore perdonabile.

La pecca più grave è la mancanza di un indice; per trovare la foto di una nave si deve scartabellare tutto il libro, un po’ a caso perché le foto non sono messe in un ordine comprensibile.

Le nazioni partecipanti mandarono quasi sempre le loro navi più moderne, per cui l’album fissa lo stato dell’arte delle navi da guerra al giugno 1895.

Limitando l’esame alle corazzate e ai maggiori incrociatori, la Germania inviò 8 corazzate di cui 4 della classe più recente, Brandeburg, Worth, Kurfurst Frederich Wilhelm, Weissenburg,  due della classe precedente, Bayern, Wurttenberg prima versione con le caratteristiche 4 ciminiere in quadrato e due corazzate costiere Heimdall, Hildebrand, anche queste come costruite, prima dell’allungamento.

L'Inghilterra mandò 4 corazzate della classe più recente Royal Sovereign, Empress of India, Repulse, Resolution.

L'Italia voleva fare bella figura con l’alleato tedesco con ben 4 corazzate, le due più moderne, Re Umberto e Sardegna, con la terza della classe Sicilia probabilmente esclusa perché era entrata in servizio solo pochi giorni prima della partenza per Kiel della squadra speciale il 19 maggio e non era considerata pronta.

Poi due corazzate della classe precedente, Ruggero di Lauria e Andrea Doria.

La terza componente della triplice l’Austria Ungheria, meno interessata alle forze navali, scelse un profilo più basso e inviò in rappresentanza solo due incrociatori, il corazzato Kaiserin and Konigin Maria Theresia e il protetto Kaiser Franz Joseph I.

Per l’Intesa la Francia mandò una sola corazzata appartenente al gruppo dei prototipi precedente l’ultima classe, la Hoche, soprannominata Grand Hotel, certo spettacolare ma di dubbio valore militare.

In compenso l’incrociatore corazzato Dupuy de Lome era nuovissimo, entrato in servizio un mese prima.

La Russia mandò solo un incrociatore corazzato novissimo, il Rurik e una cannoniera.

Infine gli Stati Uniti, che probabilmente non consideravano ancora utile far traversare l’Atlantico alle loro corazzate, mandarono quattro incrociatori uno corazzato New York e tre protetti Columbia, San Francisco e Marblehead.

Per la Germania parteciparono due panfili di stato, l’Hohenzollern II che aprì la sfilata con a bordo l’Imperatore Guglielmo II, e il precedente Kaiser Adler.

Per l’Italia partecipò il Savoia con a bordo l’ammiraglio comandante della squadra navale, Tomaso di Savoia Duca di Genova fratello del Re.

Per l’Inghilterra il panfilo reale Osborne e il panfilo dell’Ammiragliato Enchantress, entrambi con la ormai superata propulsione a ruote..

Probabilmente per testimoniare che il canale aveva anche una importante funzione civile, la seconda nave della sfilata di inaugurazione era un transatlantico, il Kaiser Wilhelm II, che non figura nelle fotografie.

Era una nave relativamente piccola costruita nel 1889 4.773 tonnellate di stazza, lunga 152,3 m da non confondere con la successiva Kaiser Wilhelm II del 1903 19.361 tonnellate di stazza, lunga 215 m; per lasciare il nome al successore il primo Kaiser Wilhelm II fu rinominato Hohenzollern.

Alla fine del libro è riprodotto il piano di ancoraggio delle navi partecipanti all’inaugurazione, purtroppo in scala troppo piccola per poter leggere i nomi delle navi e scaricando il documento dal sito Naval History & Heritage Command è poco meglio. L’impressione è che le navi presenti fossero di più di quelle raffigurate nel libro, anche se non è detto che tutte abbiano partecipato alla sfilata.

Coordinare la partenza di tutte quelle navi non deve essere stato facile.

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