Francesco De Domenico Posted January 7, 2021 Report Share Posted January 7, 2021 Francesco Mattesini mi chiede di postare queste foto con la preghiera, se qualcuno è in grado di riconoscere i luoghi, di pubblicarli qui. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted January 8, 2021 Report Share Posted January 8, 2021 Caro Francesco, senza le didascalie i nostri amici guardano e non capiscono, e quindi non possono dare una risposta. Franco Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted January 9, 2021 Author Report Share Posted January 9, 2021 Didascalia sotto la seconda foto: "Dopo i combattimenti sembra che si sia continuato il clima di fraternità d'armi tra italiani e tedeschi, mentre la popolazione appare tranquilla. I soldati del Regio Esercito (Divisione Piave privata dei cannoni), e della PAI con il loro mitra Breda MAB 38, svolgono la mansione di ordine pubblico. Spesso le foto fanno la Storia, e smentiscono dichiarazioni, spesso politiche, di senso opposto. Tranquilli i passanti e alcuni paracadutisti tedeschi con un loro cannone da 75 mm. Nella foto sopra il paracadutista legge un libro." Sotto la terza foto: " Un altro cannone da 75/43 mm Pak 40 ad un incrocio stradale di Roma." Sotto la quinta foto: "Per tutta la giornata del 9 settembre gli squadroni semoventi e autoblindo del Reggimento Montebello tennero i collegamenti tra i capisaldi n. 5, n. 6 e n. 7 in appoggio ai granatieri di Sardegna." Sotto la sesta foto: "Gli squadroni di autoblindo e i motociclisti del Reggimento Montebello erano sempre in movimento, spingendo dove più, per la pressione del nemico, vi era bisogno di soccorso e di appoggio." Sotto l'ottava foto: "??? Quartiere Trieste o Africano. Disarmo della Divisione Piave." Sotto la decima foto: "Nella zona della Tiburtina, a sud di Tivoli. Parte dei circa 350 carri armati e semoventi italiani, su scafo M, caduti nella mani dei tedeschi a Roma. Come non dare ragione all'opinione dei generali Eisenhower e Bedell Smith sulla mancata difesa della Capitale italiana, secondo cui gli italiani avevano combattuto in modo non all'altezza delle loro possibilità. E come non pensare che tutti questi mezzi corazzati avrebbero potuto dare un grande contributo nelle operazioni per la difesa di Roma." Sotto l'undicesima foto: "Un ufficiale tedesco registra con meticolosità i mezzi corazzati del Corpo d'armata Motocorazzato il cui disarmo era iniziato con la Divisione Ariete il 13 settembre, e che avvenne entro un raggio di 50 chilometri da Roma. Al centro il colonnello Menotti Chieti che rappresentò la parte italiana nella consegna dei materiali. A sinistra, comprensibilmente addolorato, il Capo di Stato Maggiore dell'Ariete, colonnello Carlo Salinari." Sotto la tredicesima foto: "Autocarri italiani e cannoni da 88 mm della Divisione Centauro. Un prezioso materiale rotabile, di cui ve ne era bisogno, e un buon recupero dei preziosi cannoni per i tedeschi. Una vergogna per gli italiani, ma non per colpa dei militari che avrebbero voluto combattere, bensì per l'incapacità dei loro superiori e di quelli che scappavano." Sotto la quindicesima foto: "Un carro armato M.15 (sopra) e un semovente M.41, immobilizzati e abbandonati in strade di Roma assieme ad un carretto". Sotto la sedicesima foto: "Un semovente M.41 colpito e in fiamme, con vicino un paracadutista tedesco." Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted January 9, 2021 Report Share Posted January 9, 2021 1 ora fa, Francesco De Domenico ha scritto: Didascalia sotto la seconda foto: "Dopo i combattimenti sembra che si sia continuato il clima di fraternità d'armi tra italiani e tedeschi, mentre la popolazione appare tranquilla. I soldati del Regio Esercito (Divisione Piave privata dei cannoni), e della PAI con il loro mitra Breda MAB 38, svolgono la mansione di ordine pubblico. Spesso le foto fanno la Storia, e smentiscono dichiarazioni, spesso politiche, di senso opposto. Tranquilli i passanti e alcuni paracadutisti tedeschi con un loro cannone da 75 mm. Nella foto sopra il paracadutista legge un libro." Se mi posso permettere, con le foto, come con qualunque altra fonte, bisogna andare prudenti. Le foto, per loro natura stessa, sono truccabili in mille modi. A parte le modifiche in post-produzione, realizzabili ora con i software a disposizione di tutti ed allora correggendo i negativi (basta citare i poveri sovietici intorno a Stalin e Lenin che sparivano dalle foto quando cadevano in disgrazia), ma anche prima di scattarle: la prima foto potrebbe essere stata scattata prima dell'8 settembre, oppure potrebbe essere una messinscena con dei figuranti che rappresentano se stessi in pose recitate (con i Tedeschi con le armi spianate dietro l'obiettivo della macchina fotografica), oppure mille altre possibilità, fate un po' voi, oppure potrebbe proprio essere come sembra. Scusatemi per l'interruzione che spero non sembri fuori luogo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted January 10, 2021 Report Share Posted January 10, 2021 Grazie Francesco. Giuseppe ognuno puà dare la versione che crede, ma le foto, come si vede non portano persono in posa, ma che tranquillamente passano davanti ai tedeschi senza che loro se ne curino. Se non ci fosse stato il criminale attentato di via Rasella, che poi e il responsabile, senza appello, di quello che é stato il massacro delle Fosse Ardeatina, e fossero spariti i GAP, a Roma avrebbero vissuto tranquillissimi fino all'arrivo degli Alleati. Che poi era quello che alla gente premeva. Che poi i tedeschi si siano ritirati da Roma, davamnti all'avanzata degli anglo americani, senza aver distrutto un mattone della città, questo fa loro onore , ma in particolare a chi li comandava, il feldmaresciallo Kesselring, cattolico romano e italofilo, nonche uomo di grande cultura, anche artistica. La Storia comincia a farsi strada come si vede, e ci saranno sempre di più meno comportamenti beceri. Francesco Mattesini Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giuseppe Garufi Posted January 10, 2021 Report Share Posted January 10, 2021 Ho tentato di mantenere il mio precedente post all'esterno di ogni polemica, ma cercando di solo far notare soltanto criticità metodologiche, ricerca storica. Questioni puramente tecniche, da tempo esplorate dagli specialisti. Ora, purtroppo, comprendo bene il suo netto schieramento di campo, mi spiace ma mi permetto di avere dubbi sul fatto che possa portare ad una ricerca storica completa ed imparziale. Non abbiamo bisogno di un continuo revisionismo storico, di pestare l'acqua nel mortaio, di emulare le gesta di Giampaolo Pansa. Forse è meglio chiuderla qui, restando ognuno del proprio parere e tornando ad argomenti navali e marittimi. Buona serata. Conterosso 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco Mattesini Posted January 10, 2021 Report Share Posted January 10, 2021 Infatti il mio pensiero é molto differente dal suo. Io sono per la verità, e quando c'é da dirlo non mi tiro indietro. La resistenza va bene che si sia stata, ma contesto quando sento dire, e ripetere da quasi 80 anni, fatti distorti o che non sono mai avvenuti. Inoltre io ho rispetto per i tedeschi, perché conosco benissimo quello che avveniva nei balcani da parte di ..., e quelle che erano le reazioni. Ambrosio e Roatta, Comandanti a turno della 2^ Armata, nonché associati nel tradimento, sonostati accusati di stragi, ma grazie agli Alleati sono stati salvati. Gli Iugodslavi volevano che venissero giudficati e impiccati, come é stato fatto per i capi nazzisti. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Conterosso Posted January 11, 2021 Report Share Posted January 11, 2021 "... Roma avrebbero vissuto tranquillissimi fino all'arrivo degli alleati" Ma davvero? A parte i quasi 2000 ebrei romani deportati alla fine del 1943 dalla Gestapo nei campi di sterminio nazisti, giusto per citare un tranquillo episodio. Ho protestato più volte per l'incongruità dei post di Mattesini sul sito AIDMEN le cui finalità sono ben diverse. Tra queste (o mi sbaglio?), non c'e' quella di fare da gran cassa alla storia riscritta da Mattesini, il quale sostiene di possedere la VERITÀ su tempi luoghi e avvenimenti che certamente non può aver vissuto. Questa volta le affermazioni vanno aldilà della decenza e invito Mattesini ad andare a scrivere le sue sciocchezze altrove! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Francesco De Domenico Posted January 11, 2021 Author Report Share Posted January 11, 2021 Sono d'accordo con Conterosso: l'argomento va in off topic. E l'inopinata ammirazione di Franco Mattesini per i tedeschi, compreso il battaglione Bozen delle Waffen SS a via Rasella, mi pare abbastanza fuori luogo. Mio padre ha fatto parte del Comitato antifascista protagonista della battaglia di Piombino (10 settembre 1943), poi ha fatto l'interprete per una compagnia di Military Police americana a Donoratico. Mio nonno materno non è mai tornato da Dachau. Giuseppe Garufi 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giancarlo Castiglioni Posted January 13, 2021 Report Share Posted January 13, 2021 Sono d'accordo con Garufi che le fotografie vanno prese con cautela essendo truccabili in mille modi. Recentemente su televisioni e giornali abbiamo visto filmati e fotografie che avrebbero dovuto provare l'uso dei gas da parte di Assad in Siria, senza che nessuno tra i giornalisti più noti e commentatori sia posto domande sull'attendibilità. Per le fotografie in oggetto sarebbe utile sapere chi le ha prese, in che data e in quale ordine, cosa semplice se esiste il rullino. Comunque mi sembra chiaro siano state prese nei giorni dell'armistizio e che non siano state "arrangiate" come messa in scena. In quei giorni non era certo difficile trovare dei militari italiani che si sentissero ancora dalla parte dei tedeschi. Colgo l'occasione per commentare "la mancata difesa di Roma" ancora oggetto di recriminazioni. Non si era più al tempo dei capitani di ventura che vendevano la propria compagnia al miglior offerente o anche alla battaglia di Lipsia, quando alcune truppe di principati tedeschi cambiarono campo nella fase finale della battaglia. L'esercito italiano non era formato da soldati di mestiere, ma da cittadini di leva che avevano un certo grado di informazione e ragionavano con la propria testa. Avevano subito una doccia fredda dopo il 25 luglio, quando dopo aver applaudito la fine del fascismo pensando fosse la fine della guerra, avevano scoperto che la guerra continuava. Dopo l'otto settembre la maggioranza voleva solo tornare a casa, ma nei reparti c'erano soldati che sarebbero stati dalla parte del Re mischiati con soldati che sarebbero stati dalla parte di Mussolini e dei tedeschi; a comandarli erano ufficiali a loro volta divisi. Non sono quindi d'accordo con la didascalia della foto che dice "Una vergogna per gli italiani, ma non per colpa dei militari che avrebbero voluto combattere, bensì per l'incapacità dei loro superiori e di quelli che scappavano." A scappare furono in ugual misura ufficiali e soldati, quel che è successo era inevitabile, inutile piangerci sopra a distanza di tanti anni. L'atteggiamento della popolazione di Roma, mi sembra non c'entri nulla con la deportazione degli ebrei. Probabilmente al momento la grande maggioranza dei Romani non lo seppe nemmeno e poi non si sapeva nulla dei campo di sterminio. Sul Lago Maggiore, dove era la mia famiglia, tutti capirono subito che gli ebrei arrestati erano stati immediatamente uccisi, ma fu una eccezione, nel resto d'Italia li si considerava internati, come i cittadini di nazionalità nemica e gli oppositori politici. Purtroppo molti giudicano i fatti storici con il metro di oggi senza considerare la situazione al momento. Luiz 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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